lunedì 22 luglio 2013

paradossi dei crediti 'persi' e proposta di multiple degrees, anche italiani!

USCITA ANCHE IN VERSIONE LETTERA AL MINISTRO CARROZZA SU CORRIEREUNIV.

Ulteriore seguito nella bella intervista della brillantissima studiosa Chiara Gallese che è diventata vecchia per non poter studiare 2 lauree insieme, una vergogna del Regio Decreto Fascista del 1933 che noi conserviamo gelosamente, mentre tutta Europa si muove!  Complimenti a noi !! 

Al Magnifico Rettore
Ai candidati Rettori
Alle associazioni Studentesche.

Ricevo questa lettera da parte di uno studente, e non avendo studiato i dettagli del caso specifico, colgo l'occasione per domandare al Rettore e ai Candidati Rettori se davvero non sia possibile far qualcosa per situazioni come questa o similari, o anche per invece agevolare chi vuole fare molto di piu'.    In un mondo competitivo (scrivo dalla Russia dove avere 4 o 5 lauree, prese anche contemporaneamente, e' divenuta la norma), quella norma italiana di non poter frequentare 2 lauree insieme (venuta mi pare con la Riforma Gentile di epoca fascista degli anni '30 perche' per es. prima molti avevano seguito 2 lauree contemporaneamente: pensavo a Carlo Emilio Gadda, per fare un esempio di grande ingegnere e grande romanziere italiano, ma in realtà non consegui' mai la seconda laurea per mancanza della tesi), come al solito fatta per evitare a priori gli abusi, in realta' e' paradossale che si ritorca contro chi invece studia, lavora anche quasi il doppio, e poi ha una laurea come un altro.  A me pare che non si farebbe molto sforzo a trovare come accelerare i doppi, tripli e quadrupli percorsi, anche "aggirando" la stupida norma italiana dell'obbligo della frequenza di una sola Universita' alla volta.  Ci facciamo tanto lustro di dare double degree con l'estero, e poi non possiamo fare double degree noi stessi?  Io farei  quadruple degree, due all'estero e due in italia.  E mi pare che ci sia un'Universita' in Italia, nel nord, che fa perlomeno i triple degree.  Non sarebbe da inserire in tutti i programmi di tutti i candidati alla carica di Rettore del PoliBA?
Cordiali Saluti
Prof. M. Ciavarella

PS.  Mi sono documentato.
C'e' un ragazzo Leonardo Gerino, che ha già posto il quesito al ministero, scrivendo al Ministro PROFUMO. Vedasi Articolo recente Su repubblica Due corsi di laurea insieme? In Italia è vietato.  In Europa invece ci sono anche incentivi Un regio decreto del 1933 impedisce agli studenti italiani di frequentare contemporaneamente due percorsi universitari. In Spagna, invece, ci sono sgravi fiscali e aiuti. Ma se un universitario italiano si iscrive anche all'estero rischia di vedersi cancellare uno dei due attestati. Il parere del ministero, per quanto non definitivo, non lascia adito a dubbi. Iscriversi a due corsi di laurea è impossibile. Ma c'è di più. Se anche lo studente italiano volesse frequentare contemporaneamente un corso di laurea nel proprio paese e un altro all'estero, incorrerebbe nelle stesse "sanzioni", indipendentemente dal fatto che nella nazione straniera ciò è largamente consentito. 

La soluzione all'italiana è frequentare entrambi, e conseguire prima una laurea, poi,
ti iscrivi alla seconda facoltà, e chiedere che ti vengano abbonati esami che hai già sostenuto.
C'è anche chi ci è riuscito in 3 mesi. Pare che il record sia stato battuto da un giovane aretino, Carlo Maria Rosati, 25 anni. Si è laureato prima in medicina e poi in ingegneria biomedica all'Università di Pisa, dopo 3 mesi. Ma chissà come ha fatto.


Da informazioni raccolte su internet :
- in Polonia si possono fare una quantità infinita di corsi contemporaneamente
- in Germania alcuni corsi sono già strutturati in modo da farti studiare più
materie (materie nel senso di corso di laurea). Si puo' uscire con la laurea di storia
moderna, scienze politiche e qualcos'altro. Nella laurea finale sono scritti esplicitamente
questi 3 titoli.

Esperienza di una ragazza in austria:
a Vienna studiavo traduzione, ma non ero molto convinta e per un anno mi sono iscritta ad
economia: 2 corsi di laurea completamente distinti, anzi erano proprio 2 università diverse,
ma con le stesse tasse potevo frequentarli entrambi. Avrei potuto frequentare anche
5 corsi di laurea in diverse città dell'Austria in teoria Poi mi sono convinta a continuare traduzione e ho fatto inserire gli esami di economia come opzionali Quando sono passata a studiare in Italia ho dovuto chiedere un nulla osta speciale ad entrambe le facoltà, perché mi dissero che se risultavo iscritta in un'altra università la mia iscrizione sarebbe stata invalidata, perché in Italia non si può per legge essere iscritti a + di un'uni contemporaneamente.



CONCLUSIONE.  SE TUTTA EUROPA PERMETTE DI FARE PIU' UNIVERSITA NAZIONALI, NON CAPISCO SE L'ITALIA STIA VIOLANDO UNA LEGGE A NON FARLO.  A CHI CHIEDERE?  IL MINISTERO, SECONDO REPUBBLICA, HA GIA' RISPOSTO. MA OCCORRE INSISTERE!

ALLORA CI SONO SOLUZIONI "FURBE" COME L'ATENEO DI AOSTA CHE RILASCIA 3 LAUREE IN 4 ANNI, NATURALMENTE UNA SOLA ITALIANA E 2 ESTERE. IL SOLE24 RIPORTA CHE LA DOPPIA LAUREA E' PREVISTA ORMAI IN UN ATENEO SU TRE.

CHE ASPETTIAMO A RISPETTARE ANCHE LE DOPPIE LAUREE ITALIANE?  CHE ABBIAMO DI TANTO INFERIORE DA NON POTER ESSERE EQUIPARATI A UNIVERSITA' STRANIERE?

PROPORREI CHE UNO STUDENTE DEL POLIBA SCRIVESSE UNA LETTERA AL MINISTRO CARROZZA.

Saluti, Prof. M.Ciavarella



LETTERA DELLO STUDENTE DEL POLIBA


Gentile professore, sarò molto sintetico, ma concreto.
Mi son trasferito da ingegneria edile a civile PRIMA di laurearmi in edile, dato che come avevano confermato altri laureati in edile e trasferitesi a civile, non era prevista la seconda laurea.
Queste persone laureate che hanno terminato il percorso in ingegneria edile hanno il titolo di: Ingegnere edile triennale e specialistica in ingegneria civile (non hanno avuto di conseguenza la laurea triennale in ingegneria civile,  anche se PENSO che spettava loro, fra l'altro posso garantire che sono gli studenti più meritevoli di ingegneria edile).
Personalmente ho il titolo di ingegnere civile triennale, ma non mi è stata riconosciuta la doppia laurea in ingegneria edile.
Faccio notare: che gli esami che mi mancavano per completare Ingegneria Edile sono stati superati ad Ingegneria Civile con ben il doppio/triplo dei CFU;

Ingegneria Edile
Ingegneria Civile
Tecnica delle costruzioni 12 CFU
Tecnica delle costruzioni 12 CFU
Geotecnica 6 CFU
Geotecnica 12 CFU
Scienza dei Materiali 3 CFU
Scienza dei Materiali 6 CFU
Impianti 3 CFU
Costruzioni Idrauliche 12 CFU + Idraulica 12 CFU + Elettrotecnica 6 CFU
Consolidamento degli edifici storici 3 CFU
E’ di gran lunga colmato con Tecnica delle costruzioni 2 6 CFU (in LM)
Storia dell’architettura 9 CFU
E’ l’unico esame non colmato (personalmente inutile anche alla categoria di ingegnere edile e di sicuro non formativo per tale professione)
Legislazione delle opere pubbliche 3 CFU
Di gran lunga colmato con tutti gli esami di ingegneria civile , che comprendono OVVIAMENTE la legislazione di ogni specifico campo.

Un ultimo punto,
“PENSO che la preparazione mia e quella dei miei colleghi sia più alta dei normali laureati (come ovvio che sia), ma questo deve essere certificato nei confronti delle istituzioni e del mondo del lavoro che ci vede solamente come gente addirittura da scartare a priori per “eccessivo” tempo nell’università”.
Dal punto di vista culturale ringrazio i docenti di ingegneria civile e il corso di studi perché mi ha dato tantissimo e soprattutto mi ha formato aprendomi gli occhi a tanti orizzonti che prima nemmeno potevo scorgere, ma il lato dolente è questo: su carta io sono un normale laureato come tanti e per di più 27 anni di età, con altri due anni di magistrale da compiere, con questo tipo di requisito si è quasi fuori dal mercato del lavoro ( di sicuro rispetto , ad esempio, ad un 22 enne laureato quinquennale in Russia). Questo significa anche spezzare i sogni di uno studente che crede molto in quello che fa.

Mostro la mia situazione elencando gli esami sostenuti con i relativi CFU non utilizzati:
In regime dell’ord. 509 Triennale Ingegneria Edile
CFU
Nome Materia

3
Economia ed organizzazione aziendale

6
Architettura tecnica 1 + Laboratorio

12
Architettura e Composizione architettonica 1 + Laboratorio

9
Organizzazione del cantiere + laboratorio

3
Complessità numerica

3
Fisica tecnica ambientale

3
Tirocinio 1 (ex informatica grafica)

6
Disegno dell’architettura + Laboratorio
12
Tecnica Urbanistica + Laboratorio
                 Totale = 57 CFU

Saranno raccolte le firme di miei altri colleghi che hanno compiuto questo percorso, con la speranza che qualcosa si faccia.

Pertanto:
Mi appello alle istituzioni a nome di tutti coloro che hanno gettato veramente sangue sui libri e tempo in più rispetto ai regolari studenti, al fine di aver un minimo riconoscimento, che ci distingua PER LO MENO per la forza di volontà e pazienza avuta.


Bitonto 22/07/2013                                                            



Cucumazzo Vincenzo

2 commenti:

  1. dalla mia esperienza caro Michele vedo quanta fatica ci mettono i ns studenti a fare tesoro delle nozioni imparate in fretta e furia con la 3+2, quindi questa lotta che porti avanti mi sembra inutile vista anche la soluzione che hai riportato che risolve il problema all'italiana. Piuttosto le tematiche da portare avanti sono la qualità anziche la quantità degli studi!I ragazzi devono venire fuori preparati e giovani!!

    saluti

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  2. non è tanto questo il punto. certi ragazzi non studiano abbastanza, e questo è male, a altri pure troppo, per quanto ottengono alla fine! Mi vorrei comunque solo allineare all'europa!
    Grazie dell'intervento comunque. michele

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