lunedì 2 marzo 2015

un piano straordinario misto di giovani ricercatori, ma anche associati e ordinari

L'Italia negli ultimi 20 anni ha ridotto del 20% la sua spesa pubblica in istruzione, università e ricerca, e siamo agli ultimi posti tra i paesi Ue e OCSE per investimenti nell'università, numero dei laureati, e in molti altri parametri). Per quanto sia importante anche il "chi" (la scelta strategica di disinvestire in istruzione, e i tagli principali, è avvenuta tra il 2008 e il 2011, la domanda principale è: "stiamo" - la politica italiana, il governo - facendo abbastanza per invertire la rotta?

Intanto, siamo daccordo con l'ottima recente lettera del presidente CRUI Rettore Paleari al Ministro Giannini, di cui si lancia l'idea di un PIANO GIOVANI RICERCATORI (sotto i 40 anni) che si immagina siano gli RTD-B.

Che sia necessario un piano straordinario (o forse più piani, rilanciando la proposta di Paleari), è evidente. Come dice un articolo recente Marzio Bartoloni sul Sole24ore del 11 marzo 2015
"La cattedra universitaria miraggio per 20mila aspiranti professori". Nei suoi calcoli, dei circa 29mila idonei usciti dalle prime due tornate di abilitazione, solo 10mila posti effettivi saranno banditi. Questo dato si ottiene sommando i punti organico degli ultimi anni che stabiliscono gli “spazi assunzionali” con le risorse del piano straordinario associati che si dovrebbe concludere quest'anno.

Quindi, 1 su 3!   E ognuno faccia i suoi conti, anche perchè gli Atenei non avranno risorse equamente ripartite.


Come dice Bartoloni, gli ordinari, sono crollati dal 2009 del 31%. Senza contare che il bacino di idonei potrebbe aumentare a dismisura. Al terzo appuntamento per ottenere la “abilitazione" ASN per professore sono attesi 30-40 mila candidati, e non solo quelli bocciati nei primi due round dell'abilitazione.

Dichiara Paleari giustamente «Se vogliamo evitare una deriva come quella dei precari della scuola bisogna intervenire, cominciando con un piano per assumere giovani ricercatori stabili che libererebbe le risorse anche per assumere docenti ordinari e associati». Chiede risorse per un piano triennale da 300 milioni in 3 anni "per far entrare 2mila giovani ricercatori con un contratto di tipo b". Il loro ingresso che poi porta alla docenza e dunque alla stabilizzazione, da spazio anche per gli ordinari, la cui chiamata è vincolata alla chiamata di posti RTD(ricercatore a tempo determinato) di tipo B: secondo i calcoli di Paleari, «Avremmo a disposizione fino a mille punti organico per promuovere 2mila ordinari, in questo modo le università potrebbero finalmente assorbire energie fresche».

Ritornando ad un passo indietro, la legge Gelmini prevedeva, onde dar corso alla soppresione del ruolo del Ricercatori a Tempo Indeterminato RTI (visto come un ruolo abusato e poco controllato di entrata in Università con ruolo a vita), di obbligare ogni chiamata di docente Ordinario con un Ricercatore a Tempo Determinato (RTD-B), quello con budget quasi permanente, che con la sola abilitazione Nazionale di fatto passa quasi automaticamente a Professore Associato.   Il famoso passaggio che sembrava ai Ricercatori RTI uno scavalcamento, per il quale fecero enorme protesta che porto' quindi al piano straordinario degli associati, di fatto circa 200 milioni di Euro di fondi ordinari.

A seguito della continua riduzione del finanziamento alle Università dai tempi della Gelmini a oggi, i concorsi di I fascia (ordinari) sono stati via via meno numerosi, e quindi praticamente bloccati, con la conseguenza che varie lobbies hanno tentato l'anno scorso (2014) di fare degli emendamenti alla legge di stabilità volti ad avere un piano straordinario di Ordinari (ca.200 milioni, forse in imitazione di quello degli associati, non ho trovato calcoli o motivazioni precise a riguardo), e ad abolire l'obbligo della chiamata del RTD-B.

Questo scatenava proteste ad altissimo livello scientifico, con la senatrice a Vita Elena Cattaneo grande scienziata in testa, che i giornalisti semplificavano dicendo che ripristinare il vincolo della Legge Gelmini equivaleva a "far rientrare i cervelli in fuga":  peccato che per far quello servono invece soldi e sonanti!   Alla fine è stata trovata una soluzione di compromesso, la restrizione è rimasta anche se dimezzata a dover bandire un RTD-B per ogni 2 posti da ordinario, con un mini-piano straordinario per RTD-B, dall'entità davvero miserabile di 5 milioni di euro, cose da terzo mondo.   Certo, a questi si sommano i famigerati "punti organico" distribuiti alle università che quest'anno ammontano a ca.814, per un equivalente di ca.600 posti da ordinario e 300 di RTD-B.

Dando atto che la Legge è ora questa, e che pochi decenni fa era la regola quando si faceva un ordinario, di dargli un ricercatore, come è uso anche in tanti paesi, non andrebbe in effetti causata una contrapposizione tra categorie, voluta forse da chi esercita il vecchio sistema "divide et impera".

Questo è stato l'errore dell'emendamento proposto dagli abilitati in I fascia alla legge di stabilità del 2014, con la ribellione di Elena Cattaneo e tanti altri in difesa dei "precari".

In aggiunta, il piano straordinario degli associati non è stato sufficiente.  E quindi occorre fare una seconda edizione. Infine, è stato molto utile prevedere che sui concorsi vinti da esterni, il budget venga riallocato integralmente se esso viene rimesso a concorso entro l'anno, come fatto per il piano straordinario associati, ma non per gli altri concorsi della docenza.


Al momento, passando al da farsi, si potrebbe quindi appoggiare la proposta di Paleari in toto sic et simpliciter.

Altre proposte che mi sento di fare, da sgrossare e rifinire, quindi:

1) collegare la chiamata di ordinari a quella degli rtd-b per SSD, altrimenti succederà che un SSD ha un posto di ordinario e un altro uno di RTD-B, senza creare massa critica --- il numero di 2 x 1 naturalmente pone un collo di bottiglia che andrebbe regolamentato (magari si fa un criterio meritocratico a chi assegnarlo).

2) di riassegnare altri 50 milioni ad un piano straordinario associati per 3 anni.  Questo per far passare un altro ca. 25% di ex ricercatori ---- si sa che la quantità finora di idonei che non ha vinto concorso è di YY?

3) Che si verifichi il numero di posizioni aperte anche nelle sedi non "virtuose", per eliminare questo strano vincolo "esilio politico" di un abilitato quindi meritevole, che però si trova in una sede "non meritevole".   Non si può continuare a ridurre la numerosità della docenza e creare una enorme differenza di "vantaggio" alle promozioni, sia rispetto agli anni del concorso Berlinguer, che sono solo 10-15 anni fa, sia tra sede e sede.    Se 10-15 anni fa sono stati promossi 50% degli associati, anche ora si dovrebbe puntare a tale valore, e non a 1/3 come stima Paleari.   Siccome inoltre essi erano già allora probabilmente la maggior parte anziani, e siccome il 50% degli ordinari è andato o sta andando in pensione dal 2007 al 2016, probabilmente una metà di quelli del concorso Berlinguer lo sono andati in pensione.   Quindi è rimasta un'altra 50% di associati che non è mai stata promossa, e diciamo che non sarà tutta necessariamente la più scadente.  Forse una ulteriore metà di loro andrebbe promossa?

4)  è positivo l'accoglimento pratico dello spirito della legge sugli RTD-B che fa Paleari, suggerendo una crescita armoniosa con un piano straordinario bilanciato di ordinari e RTD-B, e senza dimenticare i ricercatori RTI.

5) se è vero che la metà degli ordinari è andato in pensione o sta andando tra 2007 e 2016, è anche vero che come faceva notare Stella sul Corriere della Sera, dei 13.239 ordinari neppure uno, fosse  pure Einstein, ha meno di 35 anni), e quindi andrebbe incentivata l'assunzione di giovani ordinari, magari con un piano straordinario a parte.

6) in ogni caso, la proposta di emendamento alla legge di stabilità del 2014 era di stanziare 200 milioni in 3 anni per un piano straordinario di ordinari.  Questo non è passato e forse perchè non si vuole vedere l'Università come strategica.  Paleari ora punta a 300 milioni per RTD-B in un piano triennale.   Forse puntare a 300 ma in modo più armonioso sarebbe più veloce per la soluzione del problema degli ordinari e dei ricercatori a tempo indeterminato.

saluti, MC

ps.  Sono tendenzialmente contrario invece al cosiddetto "ruolo unico" che pare a molti un'ope legis.


P.s.2.  Altri dati interessanti emergono da una giornata di ascolto sull'Università e la Ricerca promosso dal PD a Roma il 26 Febbr 2015, per cui al solito servirebbe reclutare per pareggiare i conti con Germania, Inghilterra, Francia, ma persino Spagna (rispettimavamente 150mila in Italia, 510 mila in Germania, 430mila in UK, 340mila in Francia e 220mila in Spagna). Contribuiamo al fondo europeo per la ricecrca per il 14% (perchè calcolato sul IVA e non sul PIL), e 6 mld su 48 del 7PQ sono arrivati dall'italia --- che in larga parte non recuperiamo per la nostra bassissima numerosità del personale di ricerca. Abbiamo quindi perso 2mld di Eu con il 7PQ, e perderemo 5 del 10mld che verseremo in Horizon2020.

Ci sono i margini per interventi di tipo perequativo, per esempio ottenendo di derogare al patto di stabilità per un ammontare equivalente a fronte di un piano serio e credibile di assunzioni e di investimenti in ricerca, volto a colmare il gap strutturale in un tempo definito e concordato con Bruxelles; oppure contrattando la possibilità di attingere ai fondi strutturali sempre con intento perequativo. Questa è la posizione che l’Italia durante il semestre di Presidenza ha inserito nel documento finale dei Ministri della Ricerca. 

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